La nostra esperienza come psicoterapeuti ci porta ad affermare che, quando un figlio è ansioso, tutto l’ambiente familiare ne viene influenzato.
I genitori, assumendo un atteggiamento accomodante, oltre ad avere effetto solo nel breve periodo, parteciperanno attivamente all’ansia.
Questo genere di risposta porta il bambino a dipendere costantemente dalla figura genitoriale, rendendolo incapace di regolare l’ansia e favorendone il mantenimento dei sintomi.

Questi sono solo alcuni dei casi che meritano di essere osservati:
Un bimbo di dieci anni si rifiuta di dormire da solo nel suo letto, pretendendo la presenza di uno dei genitori
Una ragazza soffre di attacchi d’ansia e trascorre gran parte del suo tempo, pasti compresi, chiusa in stanza
Un adolescente impiega quasi due ore per preparare il materiale scolastico, coinvolgendo ogni sera tutta la famiglia
Un ragazzo si rifiuta di andare a dormire dai suoi amici, costringendo ogni volta, i suoi genitori, a giustificarlo
Una ragazza finge sempre di avere dolori muscolari per evitare di partecipare alle partite di calcio più importanti della sua squadra
In che modo possiamo dunque supportare un figlio senza sostituirci a lui? Quali sono le alternative ai comportamenti iperprotettivi?
Associazione nvr